Il gres rettificato, nel mondo della ceramica, è ormai quelle più richiesto e diffuso per una serie di vantaggi che esso comporta.
In questo articolo imparerai non solo la definizione di piastrelle rettificate, ma anche a riconoscerle tra quelle non rettificate in completa autonomia.
La rettifica: definizione e descrizione del processo
Spesso, quando ci si reca nei negozi di pavimenti per acquistare, accade che il venditore chieda: “Sta cercando una piastrella rettificata o non rettificata?”. Il più delle volte i clienti non sono a conoscenza di questa caratteristica estremamente vantaggiosa.
Cosa significa quindi piastrella rettificata? Una piastrella si definisce rettificata quando i suoi bordi sono perfettamente lisci e gli angoli formano uno spigolo di 90°.
La rettifica è infatti una lavorazione, una rifinitura che viene fatta sul bordo della piastrella una volta che è stata prodotta. A fine cottura la mattonella presenta dei bordi irregolari, con delle curvature impercettibili che vengono livellate grazie a delle frese rendendo quindi il bordo liscio e rendendo cosi la piastrella rettificata.
Come riconoscere una piastrella rettificata
E’ altrettanto importante saper distinguere in completa autonomia e riconoscere una piastrella rettificata da una che invece non lo è.
Per farlo basta toccare con mano il bordo della mattonella: se è perfettamente liscio, senza imperfezioni allora la piastrella è rettificata. Lo si può vedere anche ad occhio nudo.
Una piastrella non rettificata ha un bordo irregolare e non liscio e questo lo si può verificare sia toccando il bordo, sia osservandolo.
Per facilitarti la comprensione di questo concetto, ti metto una foto che fa vedere bene la differenza tra le due versioni.
Perchè scegliere una piastrella rettificata? I vantaggi nella posa e a livello estetico
Chiarito il concetto di rettifica, passiamo ora ad analizzare i vantaggi del gres porcellanato rettificato.
I vantaggi di questa finitura si possono riscontrare in due ambiti: posa ed estetica.
Posare piastrelle rettificate comporta infatti i seguenti vantaggi:
- Il bordo rettificato permette la posa con una fuga minima di 2 mm;
- una minor fuga comporta un minor sporco, germi e batteri che si accumula tra le piastrelle;
A livello estetico la rettifica permette di ottenere:
- superfici continue la cui resa massima si ha in caso di posa di grandi formati o lastre; sembrerà infatti di avere un pavimento unico, senza interruzioni;
- una fuga meno evidente e ciò consente di dare maggior importanza alla trama della piastrella o al disegno sulla sua superficie.
Non c’è pertanto nessuna controindicazione nello scegliere una piastrella rettificata.
Solitamente si predilige però negli ambienti in cui c’è la necessità massima di igiene, come per esempio le cucine, gli ambulatori o i locali commerciali con attività del settore alimentare. Questo in quanto, come sopra affermato, una fuga ridotta comporta un minor accumulo di germi e batteri.
Inoltre, anche quando si vuole dare rilievo e importanza al risultato estetico del pavimento o rivestimento, è sempre meglio optare per una piastrella rettificata. Per esempio, il gres effetto legno, proprio per ottenere un risultato quanto più simile al vero legno, è sempre bene acquistarlo rettificato. Lo stesso ragionamento vale per le piastrelle effetto marmo.